venerdì 28 ottobre 2011

Pentola a pressione offresi

Mi sento stanca oggi. Mi ha appena telefonato mio papà e mi ha detto che mia zia (si, sempre lei, quella che mi ha proposto di andare a lavorare come segretaria di studio medico e in un'organizzazione no profit) ha segnalato che c'è una borsa di studio il cui vincitore potrà effettuare uno stage in una delle mirabolanti realtà aziendali editoriali. Per lo meno questa volta almeno è andata sulla stessa categoria professionale. Ma mi aspetto di tutto: qualora offrissero dei soldi per schiacciare dei cachi con le mani, quello sarebbe il lavoro perfetto per me. Da una parte mi rendo conto che la mia famiglia cerca solo di aiutarmi; dall'altra sento un'aria di perplessità sopra la mia testa che le guance mi diventano rosse da sembrare un'avvinazzata tanto cerco di trattenermi dal non urlare. 
Vorrei solo sentirmi dire, per una volta, una sola (mica mi sembra di chiedere tanto) che sono brava in quello che faccio. Che anche se la strada è difficile ce la farò. E invece no. Sono solo critiche. Oppure consigli che si concludono con un "poi fai quello che vuoi" celando di fatto un giudizio. Stai sbagliando e ho ragione io. Mi piacerebbe credere che il mio progetto di vita non sarà un fallimento, come credono forse mamma e papà. Che devo guadagnare di più. Che devo farmi un registro per capire quanto guadagno e quanto spendo. Che devo risparmiare. Che "come farai a mantenere un figlio", oppure "non penserai certo di fare un figlio in queste condizioni, poi come lo mantieni?". 
Sono stufa. A volte non sono i giovani quelli senza fiducia. 

0 commenti:

Posta un commento

 
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...